Tradotto in Italiano da Amarda Haxhiu
L'addestramento in Krav Maga è perfetto per le Forze dell'Ordine. A differenza degli artisti marziali in carriera, gli agenti delle Forze dell'Ordine non hanno molto tempo a disposizione per l'addestramento avanzato di arti marziali. Eppure, sono più propensi di chiunque altro a trovarsi in una situazione in cui l'allenamento in Krav Maga del nostro stile, farebbe la differenza tra la vita e la morte.
Ho lavorato con agenti delle Forze dell'Ordine in Israele, negli Stati Uniti, in tutto il mondo e, ho scoperto dalle loro testimonianze che anche se alcuni agenti hanno una grande passione per le arti marziali, la maggior parte ha poco tempo o interesse a seguirle. Tuttavia, gli agenti vogliono sopravvivere per strada, ma le vecchie, tradizionali arti marziali richiedono molto tempo per i loro impegni di lavoro quotidiani.
Ecco perché nel nostro stile IKI Krav Maga ci affidiamo solo a movimenti dettati dalle abilità motorie base, semplici, rapidi da eseguire e da ricordare. Qualsiasi altra cosa sarebbe una perdita di tempo e, molto probabilmente, un pericolo per la vita.
Il nostro motto in IKI è che la tecnica deve essere:
1- Facile da imparare
2- Facile da applicare in innumerevoli situazioni diverse.
3- Facile da ricordare.
Altrimenti, si va a sprecare il tuo tempo, mettendo in pericolo la tua vita.
Nell'allenare la Polizia (e altre Forze dell'Ordine) bisogna tenere in considerazione ulteriori aspetti di cui gli allievi civili di Krav Maga non sempre hanno bisogno. Dobbiamo occuparci della conservazione delle armi in modo che il malvivente non ce le porti via; delle situazioni di ostaggio di se stessi, colleghi, o di civili da proteggere; dobbiamo occuparci degli attentatori suicidi; della gestione delle chiamate di violenza domestica; dell'avvicinamento fisico doveroso per perquisire persone pericolose per strada e, della sfortunata animosità che alcuni provano nei confronti delle forze dell'ordine. Basandosi su queste accortezze, tutte le nostre tecniche sono tratte da esperienze di vita reale di diversi ufficiali delle Forze dell'Ordine e non, e vengono testate a pieno contatto.
Gli agenti di Polizia spesso si presentano nei loro corsi obbligatori di Krav Maga di certi stili, stanchi e demotivati. Tecniche lunghe e complesse vanno rapidamente perse su di loro.
È importante incorporare una grande quantità di formazione sullo scenario e farlo sembrare, apparire e sentire il più vicino possibile alla realtà.
Bisogna anche occuparsi a pensare di situazioni dove un agente si trova di fronte a più aggressori, armi nascoste, spazi stretti o ristretti e scarsa illuminazione stradale.
Le tecniche devono funzionare per gli ufficiali delle Forze dell'Ordine di tutte le taglie ed entrambi i sessi; bisogna essere consapevoli del fatto che potrebbe non esserci una seconda possibilità di sopravvivenza. L'allenamento deve essere intenso ma semplice, aggressivo ma controllato, per non andare ad essere accusati per "uso eccessivo del potere".
In IKI siamo lieti di poter attingere dalla esperienza e presenza della Polizia e altre Forze dell'Ordine non solo da istruttori formati come tali nel nostro stile Krav Maga i quali insegnano le nostre tecniche ad altri, ma anche da membri affiliati direttamente alla nostra scuola che non lo insegnano ad altri affatto, imparando direttamente da noi, molti dei quali sono agenti di Polizia o coinvolti in altri aspetti delle Forze dell'Ordine: guardie carcerarie, ufficiali penitenziari, guardie giurate, cacciatori di taglie, ecc.
Rivalutiamo costantemente varie situazioni, evolvendo e crescendo. Non siamo mai contenti.
Siamo molto chiari con le nostre tecniche, non ci sono segreti riservati solo ai "Maestri", non ci sono nascondigli della cruda verità e realtà della violenza. Non facciamo mai affermazioni false o esagerate. Siamo un libro aperto.
La nostra comunità delle Forze dell'Ordine ci offre il suo servizio proteggendoci - dobbiamo a loro i nostri sforzi migliori.
Quindi, ci rifiutiamo di insegnare tecniche sportive camuffate da "self-defense" mentre sono solo "seLL-defense", non insegniamo tecniche da torneo o qualcosa di troppo "impressionante", questi espedienti non hanno posto in una seria organizzazione dedita alla reale "auto-difesa".
Penso che dobbiamo il nostro meglio a coloro che quotidianamente mettono in gioco la propria vita per servirci e proteggerci: alle Forze dell'Ordine.